Si tratta di un progetto, volto al recupero delle attitudini originarie dei cani pastori abruzzesi ancora attivi nel settore della salvaguardia delle greggi, conservando inoltre l’aspetto morfologico in funzione dell’attività svolta.
Esso avrà come sede principale e il Centro Pilota Sperimentale Ovinicoltura S.Marco, Sito in Castel del Monte (AQ) ove sarà curata la selezione e lo sviluppo dei soggetti seguendo i criteri della biodiversità, già adottato nella selezione degli ovi-caprini presso il suddetto Centro.
Questo centro sperimentale per cani da pecora appartenenti alla razza Pastore Abruzzese, inserito in quello già esistente degli ovini, costituirà luogo di selezione, allevamento e scuola per i futuri guardiani di pecore.
L’altopiano di Campo Imperatore, dove nel periodo estivo un numero riguardevole di pecore e capre, raggruppate in più greggi, pascolano allo stato brado, rappresenta un inimitabile campo-scuola per gli allievi guardiani.
Luogo, quest’ultimo, notoriamente popolato dal lupo, antagonista per antonomasia del cane da pecora.
Il numero degli ovini presenti nel centro consente di lavorare su di un discreto gruppo di cani adulti.
Il Centro sarebbe così in grado di produrre cucciolate proprie, pronti al reinserimento in altre aziende con il medesimo indirizzo produttivo.
Così il Centro, operando una accurata selezione morfo-caratteriale, assumerebbe la funzioni di “banca del cucciolo”, potendo fornire cani idonei al lavoro a chi ne farà richiesta, nei termini preventivamente stabiliti.
L’attività che, nel concreto, verrà posta in essere all’interno del progetto ed i risultati così conseguiti, saranno messi a disposizione del Ministero per le politiche agricole nonché dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, anche al fine di fornire elementi utili all’eventuale riconoscimento ufficiale di questa razza da lavoro.
Sarà indispensabile curare i rapporti con l’estero dove gli allevatori dei diversi continenti hanno mostrato apprezzamento per questo cane da guardia al gregge e dai quali pervengono continue richieste di soggetti da inserire nel mondo delle loro realtà di allevamento ovino.
L’ ATTIVITA’ NEL CENTRO IN CONCRETO
Per quanto concerne il gruppo di cani già lavoranti nel centro S.Marco, essi saranno utilizzati come istruttori, provvedendo alla sterilizzazione dei soggetti che potrebbero trasmettere gravi tare morfologiche nonché alla eventuale diversa collocazione di quei cani giudicati inadatti anche a livello caratteriale.
L’approvvigionamento di cuccioli morfologicamente corretti per il Centro avverrà attraverso la collaborazione di altre aziende private di allevamento di ovini nonché di allevatori cinofili, aderenti alla presente associazione, in possesso di cani rappresentativi e rispondenti ai criteri necessari ad assolvere alle funzioni richieste.
I cuccioli così acquisiti dovranno essere inseriti in età giovanissima nel loro ambiente di lavoro e possibilmente essere venuti a contatto con gli ovini dalla nascita, o quantomeno prima del compimento del 60° giorno di vita.
I cuccioli inseriti nel Centro verranno muniti di microchip in caso non lo fossero già , registrati e corredati di una scheda personale che ne testimonierà lo sviluppo morfo-funzionale, tutto opportunamente archiviato ed elaborato a livello informatico.
Questi cuccioli, avviati al lavoro e che a termine della permanenza ( in media di un anno circa) saranno risultati idonei, verranno affidati agli allevatori ovini presenti sul territorio che, avendone titolo, ne faranno richiesta. Tali affidatari dovranno dare contezza sulle sorti del cane avuto in affidamento, pena l’obbligo alla restituzione e della conseguente perdita dei requisiti per una eventuale futura richiesta. In alternativa, i cuccioli potranno essere ceduti ad altri centri di selezione o allevatori presenti sul territorio nazionale ma anche all’estero.
I soggetti risultati non idonei verranno ceduti ad amanti di questa razza di cani che non hanno pretese di sorta.
All’interno della muta varrà la legge del capo branco anche per quanto concerne la riproduzione. In questo modo il maschio, morfologicamente e caratterialmente già selezionato, evidentemente anche il più possente e determinato, potrà trasmettere geneticamente le proprie attitudini alla progenie.
Si procederà poi alla selezione dei cuccioli così nati nel centro, decidendo il loro futuro impiego.
Gli esiti degli accoppiamenti verranno registrati, sempre a livello informatico, per consentire di tracciare le capacità trasmissive rispetto le attitudini morfo-funzionali dei genitori.
I risultati conseguiti a seguito del lavoro di selezione saranno raccolti in un annuale rapporto dettagliato, supportato da filmati e riproduzioni fotografiche, posto a disposizione del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali e dell’E.N.C.I. .
L’Aquila, 03.09.2005
Il Comitato Tecnico
A.C.G.A.